A me una cosa del genere è capitata solo una volta, all'aeroporto di Torino. Allora, quando andai dall'impiegata aeroportuale per fare il Check-In ho, naturalmente, dovuto far vedere un documento di riconoscimento. Allora le presentai la mia carta di identità (quella italiana, che un'altra non ce l'ho). Comunque prima le parlai già in italiano ma quando vide le parole "UFFICIO CONSOLARE: NORIMBERGA" cominciò a parlarmi in inglese. Quando poi ebbe finito le dissi: "eeeh...sì...scusa ma mi potresti ripetere tutto ciò che hai detto in italiano? Non ho capito neanche una parola." Poi quella ragazza si mise a ridere e ripeté tutto scusandosi.BO hat geschrieben:Quanto ti capisco, Milano!
Ormai, abito da una vita in Italia, ma come aspetto non potrei mai passare per un'italiana. Mi fa ancora molto incavolare quando la gente mi parla come con una cretina, cioè particolarmente piano o addirittura con l'infinito credendo che una "straniera" possa capire meglio un italiano sgrammaticato. Nei luoghi turistici lo provano spesso con l'inglese o con un tedesco terribile. Quando, poi, dico: "Non La capisco proprio", rimangono con la bocca aperta.
Mi rendo conto che non cambierà mai e porto pazienza, però rompe parecchio!
Saluti
BO
