TI AMO ITALIA - Italienforum

ciao Nono Picia,

questa storia della nonna suona interessante, ma la devi spiegare, che non l'ho capita....

Chi ha vissuto a Trieste x 70 anni e poi dopo ha imparato quale dialetto? Ma a Trieste si parla ancora il dialetto? È come lo schiavetto?

Grazie e ciao

Todd hat geschrieben:ciao Nono Picia,

questa storia della nonna suona interessante, ma la devi spiegare, che non l'ho capita....

Chi ha vissuto a Trieste x 70 anni e poi dopo ha imparato quale dialetto? Ma a Trieste si parla ancora il dialetto? È come lo schiavetto?che c'entra lo schiavetto?

Grazie e ciao

Ciao Todd,
mia nonna è morta a 97 anni e fino a 90, essendo in famiglia, non si sentiva obbligata a parlare il ns dialetto. Quando è entrata in una casa di riposo,semplicemente ha dovutoe così abbiamo scoperto che si arrangiava benissimo nella ns lingua.

Sì, a Trieste si parla ancora il dialetto, e ne siamo orgogliosi, come i napoletani, i romani, i siciliani, ecc. ecc. Ci sono però tanti genitori giovani che parlano in lingua ai figli già da piccoli che poi così imparano a fare un sacco di strafalcioni grammaticali. Comunque quando i ragazzini crescono in genere parlano il dialetto.
Perchè questo ti meraviglia tanto?
a presto

Ciao nona Picia,

no certo non c'è da meravigliarsi....fra l'altro il dialetto triestino - e quello Furlan in genere - è bellissimo.
Ricordo che anni fa transitai all'interno dell'Istria e domandando informazioni agli istriani questi non rispondevano in italiano, bensì in friulano.
Sono stato a Trieste una sola volta.....è bellissima...la più mitteleuropea delle città italiane.

Ciao Todd...come va? Ma non si parla in dialetto a Lugano?

Ciao Nona Picia, ciao Morris,

Nona Picia, non avevo capito come mai tua nonna si rifiutasse di parlare o di capire il dialetto infatti... quasi non fosse della regione e non lo capisse proprio.

Cmq adesso è chiaro tutto, grazie per le delucidazioni


Allora tua nonna era come me,
perché anch'io odio il dialetto (OK, non essendo italiano di madrelingua, certi dialetti non li capisco proprio, forse per quello); meno male che da queste parti i "giovani" (e i meno giovani) non lo parlano più (in zona, fortunatamente, il livello di promiscuità è alto), così capisco anch'io quello che si racconta....

Ho la sensazione che a chi parla il dialetto venga facilmente attribuito l'epiteto del cafone... e sinceramente, non so perché, sicuramente a torto, ogni tanto lo penso anch'io.

Stranamente con i dialetti del sud ciò non avviene,

Troisi (a parte che la sua parlata è un dialetto sudista diciamo moderato) mi piace un sacco (peccato che è morto giovane), e la sincronizzazione della scena di Marlon Brando / Don Corleone ne Il padrino è fatta da Dio...

Morris, tu hai trovato in Istria ancora gente che parli il furlano / schiavetto? Pensavo che grosso modo tutti fossero espulsi o, peggio, finiti a Basovizza e dintorni... X me è una sorpresa veramente bella che allora i titini non ce l'hanno fatta a stroncare tutte quante le radici della zona...


Un caro saluto

Trovo molto bello quando i dialetti (tedeschi, italiani, ecc.) vengono parlati e curati a casa e fra gli amici, nella propria città e nel proprio paesino, perchè sono la vera lingua madre, la lingua del cuore.
Però non trovo giusto quando gli insegnanti, a scuola, parlano in dialetto ai loro alunni ed i ragazzi non imparano anche la lingua ufficiale, con la quale potrebbero comunicare con il resto del Paese.

Saluti
BO

Sono daccordo con, te, è bello sentire il dialetto quando giri in una città o paese, fa parte della cultura del luogo, ma a scuola si deve imparare le parlare la lingua ufficiale, che è il mezzo di comunicazione con tutto il paese e anche con gli stranieri, che altrimenti avrebbero maggior difficoltà, avendo magari imparato un po' della lingua nazionale.