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E Pinocchio continuava a piangere, e berciare, a darsi pugni nel capo e a chiamar per nome il povero Eugenio: quando sentì a un tratto un rumore sordo di passi che si avvicinavano.
Si voltò: erano due carabinieri.
"Che cosa fai così sdraiato per terra?" domandarono a Pinocchio.
"Assisto questo mio compagno di scuola."
"Che gli è venuto male?"
"Par di sì!..."
"Altro che male!" disse uno dei carabinieri, chinandosi e osservando Eugenio da vicino. "Questo ragazzo è stato ferito in una tempia: chi è che l'ha ferito?"
"Io no", balbettò il burattino che non aveva più fiato in corpo.
"Se non sei stato tu, chi è stato dunque che l'ha ferito?"
"Io no", ripeté Pinocchio.
"E con che cosa è stato ferito?"
"Con questo libro". E il burattino raccattò di terra il Trattato di Aritmetica, rilegato in cartone e cartapecora, per mostrarlo al carabiniere.
"E questo libro di chi è?"
"Mio."
"Basta così: non occorre altro. Rìzzati subito e vieni via con noi."
"Ma io..."
"Via con noi!"
"Ma io sono innocente..."
"Via con noi!"
Prima di partire, i carabinieri chiamarono alcuni pescatori, che in quel momento passavano per l'appunto colla loro barca vicino alla spiaggia, e dissero loro:
"Vi affidiamo questo ragazzetto ferito nel capo. Portatelo a casa vostra e assistetelo. Domani torneremo a vederlo."
Quindi si volsero a Pinocchio, e dopo averlo messo in mezzo a loro due, gl'intimarono con accento soldatesco:
"Avanti! e cammina spedito! se no, peggio per te!"
Senza farselo ripetere, il burattino cominciò a camminare per quella viottola, che conduceva al paese. Ma il povero diavolo non sapeva più nemmeno lui in che mondo si fosse. Gli pareva di sognare, e che brutto sogno! Era fuori di sé. I suoi occhi vedevano tutto doppio: le gambe gli tremavano: la lingua gli era rimasta attaccata al palato e non poteva più spiccicare una sola parola. Eppure, in mezzo a quella specie di stupidità e di rintontimento, una spina acutissima gli bucava il cuore: il pensiero, cioè, di dover passare sotto le finestre di casa della sua buona Fata, in mezzo ai carabinieri. Avrebbe preferito piuttosto di morire.
Erano già arrivati e stavano per entrare in paese, quando una folata di vento strapazzone levò di testa a Pinocchio il berretto, portandoglielo lontano una decina di passi.
"Si contentano", disse il burattino ai carabinieri, "che vada a riprendere il mio berretto?"
"Vai pure: ma facciamo una cosa lesta".
Il burattino andò, raccattò il berretto... ma invece di metterselo in capo, se lo mise in bocca fra i denti, e poi cominciò a correre di gran carriera verso la spiaggia del mare. Andava via come una palla di fucile.
...

Ad Alberobello, c'é un negozio, dove si vendono le fischiette di terra-cotta, anche quelle colla forma di un carabiniere. Quando ci siete, andateci e vedete quei carabinieri. É un divertimento (ma costano assai...

Saluti
Winni