Ciao Morris, ciao tutti,
buona domanda, dopo che li ho disfatti tutti...
Allora, anche se nessuno di loro è impeccabile (come lo poterebbe essere, trattandosi di animali umani), a me piacciono (trovo interessanti e apprezzo le loro conquiste per l'umanità, o almeno il loro tentativo) come personaggi storici p.es.
Napoleone, forse ancora di più Toussaint Louverture e Talleyrand (ciò non toglie però il pregio del primo), Simón Bolívar, Thomas Jefferson, Alexander Kerenski, Tiberio, Diocleziano, Annibale Barca, Erode il Grande, Rosa Luxemburg, Gustav Stresemann, Walther Rathenau, Friedrich Ebert, Georges Clemenceau, ma anche Nerone, Settimio Severo...
Cacchio, c'è solo una donna; non va bene....
Mi piace anche la Carla Del Ponte, Ruth Dreifuss, un po' anche Golda Meir, ...
Dei politici di oggi hmmm chi mi piace?
Prodi, Massimino D'Alema, i Ripa di Meana...
Riguardo ai personaggi storici, c'è sempre la domanda
a) sono veramente esistiti?
b) sono rappresentate almeno grosso modo correttamente dalla storiografia, dai media, scribi ecc... o più che altro: quanto immenso o meno è il grado di attendibilità o di deviazione da quanto avvenuto, e come possiamo saperlo?
c) come si fa a definire il "pregio" di una persona per le generazioni che seguono? Questo p.es. non è facile, come sarà magari intuibile seguendo l'antinomia Cesare - Augusto.
Cesare prob. era buono di carattere, rispettava e perdonava amici e nemici, non si rimangiava le parole, ecc, ma è lui il distruttore (chiaro, di qualcosa che stava già cadendo, ossia la società politica dell'epoca, che dopo la sconfitta di Cartagine e le guerre civili era arrivata alla fine. Cesare distruggeva senza creare niente al posto del vecchio ordine. Con buona probabilità l'impero romano sarebbe finito lì,
se non fosse arrivato Augusto, di carattere sicuramente di molto inferiore al suo padre adottivo, però nettamente superiore in termini sia di visione che di senso di realismo politici.
Lungo discorso, arrivo al succo:
Anche se uno di carattere è una carogna, può cmq fare molto bene all'intera umanità (o quasi), e se uno è buono può creare l'esatto opposto.
Chi dei due è più simpatico? Chi merita più attenzione o ammirazione? Boh.
Cmq il Cecco Beppe a mio avviso non fa parte né dell'una né dell'altra categoria,
secondo me lui era semplicemente losco, ed essendo ciò, inserito nella posizione in cui si trovava, ha fatto solo male; per mancanza di intelligenza, ignoranza e menefreghismo completo.
Chiaro, anche lui è "vittima". Non ha scelto lui di nascere in quella casata, in quella famiglia, e non era neanche scontato che lui diventasse imperatore...
Una curiosità riguardo a lui è che sua madre, di cui lui ha ereditato il reazionismo (e purtroppo non l'intelligenza), da giovane era la miglior amica del figlio di Napoleone!!! Mi sono sempre chiesto come cavolo era possibile questo....
Cmq la sua mancanza d'intelligenza penso sia la sua attenuante più grande in fondo. Era p.es. stranamente buono con chi veramente mirava alla distruzione della sua nazione, ossia i diplomati prussiani, i fratelli Liechtenstein (che vergogna), Schönerer, Lueger, e le altre carogne del Deutschösterreich, gli "Alldeutsche"... Trovo inconcepibile che non vedeva il rischio non solo per sé stesso, ma per l'intera nazione, specie visto che aveva attorno a sé (anche nella stessa fazione reazionaria, p.es. l'arciduca Albrecht) delle persone influenti che glielo dicevano in faccia... no, completamente sordo.
Come mai, e qua hai/avete ragione, è ricordato più o meno positivamente?
1. Non lo so, me lo chiedo anch'io;
2. Prob. sua moglie, all'epoca detestata per la sua arroganza percepita e l'individualismo vissuto, ha un'immagine e un fascino positivi che in realtà spettano alla fantastica Romy;
3. Nei Balcani il ricordo dell'impero è caro, il che io mi spiego con il disastro che è successo dopo il 1919 e che dura, in alcune regioni, fino ad oggi, dimodoché il passato sembra il paradiso.
È speculativo, ma se lui non fosse esistito, e se al suo posto fosse stato o uno dei tanti liberali attorno a lui, o, anche un reazionario ma intelligente e capace nella conduzione degli eserciti come Albrecht, allora probabilmente niente nazionalismo tra i popoli della regione, forse niente Prima Guerra Mondiale, ma invece una vasta porzione italiana all'interno dell'Austria monarchica o repubblicana, non piccina e più o meno insignificante come oggi, ma grande un quinto d'Europa come allora. Quindi, se vogliamo, 2 stati italiani, influenza raddoppiata degli interessi, niente espulsione da territori ex italiani ecc.... ebbe' ...
Un caro saluto