Das Goethe-Institut Mailand hat geschrieben:
> KÄTHE KOLLWITZ (1867 - 1945)
> L'OPERA GRAFICA
>
> DALL'8 APRILE AL 25 GIUGNO 2006
>
> presso
>
> Palazzo Leone da Perego
> Via Gilardelli 10, Legnano MI
>
> Orario:
> martedì - venerdì: 16.30-19.00;
> sabato: 16.00-20.00;
> domenica e festivi: 10.00-13.00/15.00-20.00;
> chiuso lunedì e il 16 aprile
>
> Ingresso libero
>
> Informazioni:
http://www.leonedaperego.it
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> La più ampia mostra dedicata in Italia all'opera grafica di Käthe
> Kollwitz.
> L'iniziativa è promossa dal Comune di Legnano - Assessorato alla Cultura
> in
> collaborazione con la Provincia di Milano e la Regione Lombardia e ha
> ricevuto il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica Federale di
> Germania, del Consolato Generale della Repubblica Federale di Germania di
> Milano e del Goethe-Institut Mailand.
> Il percorso espositivo, curato da Flavio Arensi (direttore artistico di
> Palazzo Leone da Perego) e da Micaela Mander, raccoglie 70 opere su carta
> di
> Käthe Kollwitz, una delle figure preminenti dell'arte europea del
> Novecento.
>
> In ordine cronologico: Una rivolta dei tessitori (Ein Weberaufstand),
> elaborato negli anni 1893 - 1897, Guerra dei contadini (Bauernkrieg), che
> risale agli anni tra il 1903 ed il 1908, a cui fanno seguito, a partire
> dagli anni Venti, Guerra (Krieg), Proletariato (Proletariat) e Morte
> (Tod).
> Consolato Generale della
> Il primo ciclo si compone di 6 fogli, 3 litografie e 3 acqueforti, che
> raccontano una rivolta dei tessitori, ispirata all'omonimo dramma di
> Gerhard
> Hauptmann, scrittore naturalista che tanto successo, e scandalo, ebbe in
> quegli anni; prima vera prova della Kollwitz, essi testimoniano la lenta
> acquisizione, da parte dell'artista, dei mezzi tecnici dell'acquaforte,
> raggiungendo già, negli ultimi tre fogli, esiti ragguardevoli, che
> diventano
> superbi con le successive 7 acqueforti che compongono il secondo ciclo,
> ispirato alla storia tedesca: la rivolta contadina avvenuta nella Germania
> meridionale nel 1525.
> Un certo lasso di tempo intercorre tra questi primi due cicli,
> dall'ispirazione letteraria, e dalla marcata tematica sociale, e il
> successivo: le 7 xilografie che compongono il ciclo Krieg datano 1922-23,
> e
> riflettono non solo il rinnovato impegno della Kollwitz, ma anche la sua
> esperienza personale (la morte in guerra del figlio Peter); inoltre,
> l'artista in questo caso si misura con una tecnica per lei nuova, la
> xilografia appunto, già largamente praticata dagli espressionisti tedeschi
> che l'avevano riportata in auge nei decenni precedenti.
> Con questa medesima tecnica Käthe Kollwitz dà vita al quarto ciclo,
> iniziato
> contemporaneamente a Guerra (Krieg) nel 1922, e portato a termine nel
> 1925.
> Proletariato è composto da soli 3 fogli, di assoluto vigore compositivo e
> tecnico, e riecheggia il pesante clima di vera e propria fame che la
> Germania attraversa negli anni della Repubblica di Weimar, immediatamente
> prima della presa di potere da parte di Hitler. Durante il governo
> nazionalsocialista la Kollwitz non venne pubblicamente attaccata, ma fu
> invitata a tacere; pertanto l'ultimo ciclo riveste un carattere
> apparentemente più intimo e personale, poiché il volto di una delle
> protagoniste dei fogli di Morte (Tod)è quello dell'artista stessa. La
> tematica è comunque universale, e sviluppata in 8 fogli eseguiti con la
> tecnica della litografia, prodotti tra il 1934 ed il 1935.
> Inoltre, per meglio far conoscere tutti i campi in cui ha operato, verrà
> proiettato il film di Piel Jutzi, Il Viaggio di mamma Krausen in cerca di
> fortuna, la cui direzione artistica è della Kollwitz.
> Per colmare una mancanza di fonti bibliografiche riferibili a Käthe
> Kollwitz
> dell'editoria italiana (si pensi che l'unica monografia dedicata
> all'artista, scritta da Mario De Micheli, risale al 1954, ed. Hoepli), il
> catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, comprenderà una introduzione
> generale sull'opera della Kollwitz, nonché lo studio della sua opera
> illustrativa pubblicata dalle riviste dell'epoca, e un paragone con
> l'ambiente letterario, culturale ed artistico dell'epoca, permettendo un
> approfondimento scientifico della produzione e della vita della grande
> artista. Testi di Flavio Arensi, Micaela Mander, Daniela Dalla, Francoise
> Kunzi, Raffaele Bedarida. Schede tecniche di Francesco Garrone.
>
> Käthe Kollwitz, grafica e scultrice tedesca, nasce l'8 luglio 1867 a
> Königsberg e muore il 22 aprile 1945 a Moritzburg, presso Dresda.
> In vita gode di grande fama e di numerosi riconoscimenti, pur dovendo
> sopportare molti pregiudizi, discriminazioni, conflitti e i dolori della
> guerra. I genitori, anticonformisti e animati da un forte impegno sociale,
> le offrono un'educazione all'avanguardia per i tempi, ma poiché la maggior
> parte della accademie d'arte non ammette le donne, Käthe studia disegno
> privatamente e frequenta gli istituti d'arte di Berlino e di Monaco.
> Nel 1891, quando sposa il medico socialista Karl Kollwitz, il padre è
> profondamente deluso, convinto che nessuna donna possa conciliare la
> professione con la vita di famiglia. E invece Käthe continua a lavorare -
> sebbene in quegli stessi anni metta al mondo due figli - e nel 1898
> ottiene
> il primo folgorante successo con un ciclo di stampe intitolato
> "L'insurrezione dei tessitori", presentato alla grande esposizione d'arte
> di
> Berlino nel 1898. Ciò nonostante, l'imperatore Guglielmo II le rifiuta la
> medaglia d'oro. Finalmente, nel 1919 è la prima donna eletta
> nell'Accademia
> prussiana delle arti.
> La sua opera è segnata da forte interesse, sostenuto da una intensa carica
> emotiva, per le donne e le classi lavoratrici, di cui Käthe Kollwitz
> rappresenta la forza e la bellezza in forme semplici, portate
> all'essenziale.
> Dopo la morte del figlio Peter, caduto nella Prima guerra mondiale,
> l'artista della rivoluzione sociale si tramuta in pacifista, e le opere
> tarde, grafiche e plastiche, rappresentano spesso figure di madri che
> cercano di proteggere i figli dalla guerra. Nel 1936 è colpita dal divieto
> indiretto dei nazisti a esporre i suoi lavori.
>
> Catalogo Silvana Editoriale
>
> Le scuole e i gruppi potranno visitare la mostra a Palazzo Leone da Perego
> anche la mattina, previa prenotazione al numero 0331 471335
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